Dietro all'altare, la pala pittorica dedicata al Sacro Cuore di Gesù occupa il centro del catino absidale. Il dipinto, unica porzione superstite della decorazione che in origine copriva l'intera abside, è opera del pittore veronese Aristide Bolla. L'artista la dipinse nel 1932, su commissione della famiglia Tapparini, come attestano la datazione e l'iscrizione riportate negli angoli inferiori della pala. Prima dei lavori di ri- strutturazione della chiesa, l'immagine di Cristo era inserita in un'edicola, con ai lati una teoria di santi. Ora, invece, il Figlio di Dio emerge singolarmente nell'alto dei Cieli, in piedi su una nuvola bianca, vestito di una tunica rossa, con le braccia aperte, illuminato dallo splendore del Cuore, lo sguardo rivolto all'osservatore. La figura è incorniciata da una raggiera di quindici piccoli angioletti dai visi paffuti, riccioli biondi e piccole ali bianche. Lo sfondo del quadro gioca sulle tonalità dell'azzurro, del giallo e del verde.
A Verona, il soggetto del Sacro Cuore di Gesù fu dipinto dal Bolla anche in altre occasioni: su tela nella chiesa di S. Maria del Pianto dell'istituto Provolo, ad affresco nella parrocchiale di Rosaro.