7a di Pasqua.B
Ascensione
Introduzione alle letture
Prima lettura
{modal html=Prologo
1 Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi 2fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo.
3Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. 4Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l'adempimento della promessa del Padre, «quella - disse - che voi avete udito da me: 5Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo».
6Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». 7Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, 8ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra».
9Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. 10Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand'ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro 11e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo».
|title=Prima lettura - At 1,1-11}At 1,1-11(brano){/modal}
Fu elevato in alto sotto i loro occhi.
L’ascensione è come una grande epifania gloriosa del Cristo risorto che il solo Luca pone alla fine del suo vangelo e in apertura alla sua seconda opera, gli Atti degli Apostoli. Ereditando un’antica e costante simbolica umana, la Bibbia colloca nell’alto, nel «cielo» ciò che è migliore e ciò che domina la distesa orizzontale del nostro mondo, sotto il quale viene posto il male o la morte («inferi»). L’incontro fra Dio e uomo è quindi concepito come una traiettoria verticale secondo la quale Dio «scende» dal cielo per parlare all’uomo e «ascende», finita la sua opera. La simbolica dell’ascensione non dobbiamo, quindi, legarla agli schemi spaziali, che ne costituiscono l’involucro, dobbiamo coglierla nel suo valore di inserzione nella sfera della divinità, di comunione con l’eterno. È facile allora comprendere che l’ascensione di Cristo è una nuova, grande dichiarazione di fede nella risurrezione di Cristo.
Seconda lettura
{modal html=VITA CRISTIANA
1 Io dunque, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto,2con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell'amore, 3avendo a cuore di conservare l'unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. 4Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; 5un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo.6Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
7A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. 8Per questo è detto:
Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri,
ha distribuito doni agli uomini.
9Ma cosa significa che ascese, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? 10Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per essere pienezza di tutte le cose.
11Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, 12per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, 13finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all'uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo.
|title=Seconda lettura - Ef 4,1-13}Ef 4,1-13(brano){/modal}
Raggiungere la misura della pienezza di Cristo.
In un intenso appello indirizzato alle Chiese dell’Asia Minore perché conservino intatta la loro unità, bloccando le discordie e le divisioni dottrinali e celebrando lo splendore dell’unica fede, Paolo cita una frase del salmo 67/68 («Ascendendo in cielo ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini»), facendone un’esegesi secondo lo stile rabbinico. Nel verbo «ascendere» l’apostolo vede la prefigurazione dell’ascensione del Cristo, «disceso» in mezzo a noi nell’incarnazione. Nell’espressione «distribuire doni» Paolo intravede l’effusione dello Spirito Santo con tutta la meraviglia dei doni spirituali offerti a ogni credente. Si ha, quindi, una rilettura dei due grandi eventi dell’ascensione e della Pentecoste alla luce della Bibbia e nella prospettiva dell’unità della Chiesa.
VANGELO
{modal html=15E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. 16Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. 17Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, 18prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
19Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
20Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
|title=Vangelo - Mc 16,15-20}Mc 16,15-20(brano){/modal}
Il Signore fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
È questa a finale del Vangelo di Marco, un testo che probabilmente è segno della redazione finale di quello che cronologicamente fu il primo vangelo. Vorremmo solo fissare l’attenzione sull’elemento dell’ascensione presente in questo testo pasquale riassuntivo. A prima vista sembrerebbe di essere in presenza di una contraddizione: nel versetto 19 si dice che Gesù è ormai «in cielo, alla destra di Dio»; nel versetto 20, invece, si afferma che «il Signore agiva insieme con loro». Lo spazio e il tempo, dimensioni riduttive, vengono superati dal Risorto. Certo il pericolo che qualcuno ci inganni dicendoci: «Ecco, il Cristo è qui, o: È là» (Mt 24,23) ci sarà sempre. Una certezza deve allora permanere: la sua continua presenza nella Chiesa: «Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,20).
©testi da Messale Festivo-EDIZIONI SAN PAOLO