Sorella Gabriella Arcangeli racconta l'esperienza della sua ultima visita ad Haiti, dove segue alcune opere di solidarietà in un paese che sta tentando di risollevarsi e dove, finalmente, gli haitiani possono essere i primi protagonisti del loro sviluppo.
Qui potete trovare il resoconto di questo viaggio:
In Sala Rossa sarà ospite mons. Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria, nonchè zio di don Paolo, per un dialogo sul dramma di quel paese e delle comunità cristiane li presenti.
Carissimo don Claudio e amici tutti della parrocchia del Sacro Cuore, come state?
Vi penso sempre con profondo affetto e stima grande!
Qui a Kampala va tutto bene, abbiamo appena superato il giuramento del presidente neoeletto, per la sesta volta al potere (dal 1986), si temeva molto in quei giorni, la città era armata fino ai denti, c’erano soldati ad ogni piè sospinto. Forse chi temeva di più era proprio il presidente che per “sicurezza” (non si sa di chi) oltre a disseminare la città di soldati, ha anche fatto arrestare e condannare per alto tradimento il leader dell’opposizione. Dittatura allo stato puro, con la dolce maschera della democrazia. Ma quale democrazia?
La gente, però, è stata oltremodo disciplinata, chiusa in un silenzio che a me ha inquietato. E’ da febbraio, dai giorni delle elezioni, cioè, che la gente non risponde a nessuna domanda, evita qualunque discorso politico. Una disciplina e un silenzio purtroppo dettati dalla paura. Ho cercato di “forzare la mano” con Vincent, il leader di uno dei cori della mia attuale parrocchia (Nostra Signora d’Africa) con cui ho un po’ di confidenza, perché volevo cercare di tirare fuori un pensiero, un’opinione, un’eventuale presa di posizione. Ma dopo tanto, l’unica cosa che è riuscito a farsi scappare è stato “Sister, one day we shall overcome” … guarda caso le stesse parole dell’inno dei sindacati afro-americani nel sud degli Stati Uniti e dell'attivismo per i diritti civili. Ammiro la pazienza di questa gente e la determinazione a rimanere in pace anche se gli animi, soprattutto dei giovani universitari, bollono.
Vi scrivo anche e soprattutto perché all’inizio del mese di maggio ho ricevuto la vostra offerta di 1.400 Euro per il progetto di aiutare i bambini a studiare. Vi ringrazio di cuore per la vostra generosità soprattutto in questi tempi così difficili anche in Italia. Grazie perché so che la maggioranza di voi non ha dato dal superfluo ma ha rinunciato a qualcosa di essenziale per aiutare un bambino a studiare. Grazie perché così facendo state aiutando l’Uganda a costruirsi un futuro.
Qui in Uganda il secondo trimestre inizierà il 6 giugno, e con la vostra offerta abbiamo assicurato a 12 bambini appartenenti a famiglie molto povere, la possibilità di frequentare il secondo e il terzo trimestre pagando le tasse scolastiche, materiale scolastico e un pasto al giorno all’interno della scuola. A nome di questi ragazzi e delle loro famiglie, il mio ringraziamento più sincero a tutti e a ciascuno di voi.
Continuiamo a sostenerci reciprocamente con la preghiera.
Un abbraccio grande nella tenerezza di Dio.
10° anniversario di sacerdozio di don Paolo Cordioli
Domenica 29 maggio Santa Messa ore 11.00
La nostra comunità si riunisce per celebrare il decimo anniversario dell'ordinazione sacerdotale del nostro caro don Paolo. Per l'occasione sarà presente Mons. Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria, nonchè zio del nostro prezioso collaboratore.
Dopo la S.Messa ci si potrà fermare sul sagrato per un aperitivo aperto a tutta la comunità.
Progetto indicato e seguito da suor Maria Luisa Miccoli, comboniana
Il progetto si realizza nel Nord Uganda e precisamente a GULU e d’intorni dove, a causa dei molti anni di violenza e presenza dei ribelli, molti sono ancora i bambini che non riescono ad accedere all’educazione o a completare la scuola elementare.
Il Nord Uganda ha subito per oltre vent’anni le incursioni di un gruppo di ribelli capeggiati da Kony che hanno infierito crudelmente sulla popolazione, distruggendo, uccidendo brutalmente, portando via bambini e adolescenti per addestrarli a combattere e uccidere. Le conseguenze di questo trauma subito per lungo tempo sono ora visibili: molti sono gli orfani rimasti con i nonni, suddivisi tra parenti o lasciati in balia di loro stessi, molti sono anche gli orfani a causa dell’Aids, famiglie che oltre ai loro figli, devono sostenere quelli del fratello o sorella deceduti a causa delle realta’ suddette. E’ presente un senso di frustrazione, di impotenza.
Nel nostro Centro “Comboni Good Samaritan” vengono giornalmente a condividere le loro difficolta’ e a chiedere aiuto. Ci troviamo di fronte ancora oggi a bambini/e che non sono riusciti ad andare a scuola per l’impossibilita’ di pagare la retta o il materiale scolastico o a bambini/e che, grazie all’aiuto dei genitori, fratelli maggiori o piccoli lavori che fanno loro stessi, pagano il 1° trimestre e poi al 2° o al 3° vengono mandati a casa non riuscendo a completare il pagamento. Ovviamente non possono sperare di essere promossi alla fine dell’anno e cosi’ ripetono per alcuni anni la stessa classe, finche’ poi rimangono a casa per sempre. Sentiamo il dovere di intervenire affinche’ anche questi bambini/e piu’ vulnerabili e dimenticati abbiano lo stesso diritto: imparare a leggere e scrivere, sentirsi alla pari con gli altri, non essere stigmatizzati perche’ non riescono a scrivere il loro nome o non sanno leggere. Per questo vogliamo dare ad un gruppo di loro la possibilita’ di accedere all’educazione scolastica.